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Vendemmia 2023 in Franciacorta: gli effetti devastanti di eventi atmosferici estremi

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Stefano Rossi

La vendemmia 2023 in Franciacorta si sta rivelando più complessa del previsto. Un violento evento di grandinata ha colpito duramente le vigne, riducendo drasticamente la produzione e portando i produttori ad adottare nuove strategie per fronteggiare le sfide climatiche. In questo contesto, il futuro del vino della celebre regione vinicola lombarda si preannuncia incerto, ma con la speranza di mantenere alto il livello qualitativo.

La grandinata devastante di fine agosto

Il 26 agosto 2023, una tempesta di grandine ha colpito in maniera violenta la Franciacorta, in particolare le aree di Erbusco e Rovato. I chicchi di grandine, descritti da alcuni testimoni come “palle da ping pong”, hanno avuto un impatto devastante sulle vigne, compromettendo il lavoro dei viticoltori in un periodo cruciale per la raccolta. Oltre ai danni diretti alle piante, forti piogge e venti hanno causato allagamenti nelle zone limitrofe, generando ulteriori danni a edifici e veicoli.

Le parole dei produttori parlano chiaro, come testimoniano dalla cantina Caruna nel comune di Cologne, dove hanno perso circa la metà dell’uva ancora da raccogliere. Nonostante l’inizio della vendemmia fosse avvenuto il 12 agosto a causa del caldo anomalo, non tutte le cantine erano pronte per affrontare questo imprevisto. La concentrazione dei danni in località come Coccaglio, Cologne e Rovato sarà difficile da recuperare, e questa situazione avrà un impatto significativo sull’intera annata.

Le stime parlano di una perdita produttiva complessiva che potrebbe arrivare fino al 30%. Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di eventi meteorologici estremi che, negli ultimi anni, stanno diventando sempre più comuni nel settore vitivinicolo, lasciando i produttori alla ricerca di soluzioni efficaci per mitigare i danni.

Gli effetti del cambiamento climatico sulla viticoltura

Oltre alla grandinata, il cambiamento climatico ha avuto un impatto devastante sulla viticoltura in Franciacorta durante tutto l’anno. La primavera 2023 ha visto temperature fredde e una quantità di pioggia senza precedenti, influenzando negativamente la fioritura delle piante. Le parole di Arturo Ziliani della cantina Berlucchi rispecchiano una realtà inquietante: “Eventi atmosferici violenti e imprevisti ci stanno accompagnando sempre più frequentemente.”

La gelata di aprile ha già ridotto la produzione dell’5%, mentre le piogge eccessive di maggio hanno portato a un ulteriore decremento del 10%. Questi fattori sono stati aggravati dalla siccità che ha colpito la regione a partire da luglio. Ziliani, testimone di un anno difficile, ha dovuto reagire tempestivamente durante la tempesta per raccogliere ciò che restava del raccolto. Le previsioni parlano per la sua azienda di una perdita complessiva del 30%.

Al contrario, la cantina Colline della Stella, situata a Gussago, ha avuto la fortuna di completare la vendemmia prima dell’arrivo della grandine. Tuttavia, anche loro segnalano un calo della produzione del 25% rispetto all’anno precedente, nonostante i segnali positivi sulla qualità del vino. Secondo Andrea Arici, la sfida si traduce in nuove strategie di coltivazione, puntando a proteggere i grappoli dall’impatto climatico.

Strategie per affrontare le sfide climatiche

Di fronte a condizioni meteorologiche sempre più avverse, i viticoltori della Franciacorta stanno adottando nuove strategie. La vendemmia anticipata, gli adeguamenti nelle tecniche di potatura e il monitoraggio preciso delle condizioni meteo sono solo alcune delle risposte messe in atto per contrastare i danni. Arici della cantina Colline della Stella evidenzia l’importanza di adattarsi a una nuova realtà climatica, abbandonando tecniche tradizionali come la defogliatura, per proteggere le varietà più sensibili.

In un contesto in cui la primavera di quest’anno è stata la più piovosa mai registrata, è emerso un terreno fertile per l’insorgere della peronospora, una malattia che ha pesato sull’integrità dei grappoli. La siccità di luglio ha ulteriormente aggravato la situazione, costringendo i produttori a rivedere le loro strategie per preservare la qualità del vino.

Il consorzio di tutela del Franciacorta DOCG sta ancora definendo il bilancio finale dei danni, e sebbene il territorio abbia subito colpi duri, i produttori mostrano resilienza. Sono ottimisti riguardo alla qualità delle uve: Ziliani ha affermato che i vini attualmente in fermentazione stanno dando risultati promettenti, con l’attesa di testare il prodotto tra qualche settimana. Nonostante le sfide, la Franciacorta si conferma un territorio capace di reagire e rinnovarsi.

Stefano Rossi

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