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Vendemmia 2023 in Puglia: crollo del 40% per il Primitivo di Manduria, opportunità da cogliere

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Lino Bartolo

La vendemmia del 2023 si delinea come un capitolo difficile per il settore vitivinicolo pugliese, in particolare per il Primitivo di Manduria. Il Consorzio che riunisce i produttori di questo rinomato vino ha recentemente rivelato un calo della produzione di circa il 40% rispetto all’anno precedente. Mentre da un lato la diminuzione delle quantità rappresenta una sfida, dall’altro potrebbe presentare opportunità in un mercato attualmente in crisi. La presidente del Consorzio, Novella Pastorelli, esprime preoccupazioni non solo riguardo alla produzione, ma anche per le implicazioni economiche e le speculazioni che potrebbero sorgere nel mercato.

Il contesto della vendemmia 2023

Crisi vitivinicola e calo della produzione

La vendemmia 2023 in Puglia non ha portato buone notizie, con un crollo significativo della produzione di Primitivo di Manduria, che si è attestata su livelli inferiori rispetto all’anno precedente. La presidente Pastorelli ha evidenziato come questo calo, sebbene drammatico, possa coincidere con un periodo di sovrapproduzione, potenzialmente favorendo una stabilizzazione dei prezzi. Tuttavia, il numero attuale di giacenze in cantina—che raggiungono i 581.154 ettolitri al 31 luglio—non facilita le negoziazioni per i produttori, già alle prese con un mercato complesso.

La vendemmia non è soltanto una questione di produzione annuale; essa si inserisce in un contesto di crisi vitivinicola globale, che presenta sfide sia a livello locale che internazionale. La presidente del Consorzio, infatti, ha messo in guardia contro le politiche economiche sleali praticate da speculatori che approfittano della vulnerabilità dei viticoltori pugliesi. Tale situazione spinge i produttori verso scelte forzate che rischiano di compromettere la loro sostenibilità economica.

L’appello ai produttori: unità e responsabilità

Misure e responsabilità del consorzio

Novella Pastorelli non ha esitato a lanciare un accorato appello ai produttori di unirsi in un momento così critico. Secondo la presidente, le misure adottate dal Consorzio sono state mirate a garantire la tutela del bene comune, aperto però ai produttori per negoziare in autonomia. Riconoscendo le difficoltà economiche e la necessità di preservare il valore del prodotto, l’invito è stato chiaro: è fondamentale che i viticoltori lavorino insieme per resistere alle pressioni esterne.

Il Consorzio, per sua parte, si è già attivato secondo le normative vigenti per proteggere gli interessi collettivi dei viticoltori. Tuttavia, Pastorelli sottolinea che non spetta al Consorzio intervenire nelle singole trattative commerciali. Questo approccio suggerisce una forte volontà di promuovere una rinascita più aggregata e sostenibile nel settore, tenendo presente che il sostegno reciproco può rivelarsi cruciale per affrontare le sfide imminenti.

Opportunità dalla scarsità: qualità e mercato

Un calo produttivo che può favorire i prezzi

Sebbene il calo della produzione di vino potrebbe inizialmente sembrare una perdita netta per i viticoltori, Pastorelli suggerisce un’interpretazione più ottimista. La qualità delle uve di quest’anno è sorprendentemente buona, nonostante la diminuzione delle rese. Infatti, la vendemmia è iniziata con due settimane di anticipo rispetto agli anni passati e, grazie all’andamento climatico, le uve sono risultate più piccole ma con un’elevata gradazione alcolica.

L’impatto positivo di questa situazione potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi, un elemento cruciale per garantire la sostenibilità economica delle cantine. Come messo in evidenza dalla presidente, un’offerta limitata potrebbe stimolare la domanda, riducendo così le giacenze che attualmente gravano sulle cantine pugliesi. Questo potrebbe portare a una stabilizzazione economica per i produttori, attestando che anche le crisi possono fungere da catalizzatori per il progresso e l’innovazione nel settore vitivinicolo.

Affrontando queste sfide con una prospettiva positiva, il Consorzio del Primitivo di Manduria dimostra come dalla crisi possano emergere opportunità, un netto cambiamento rispetto ai cicli passati di eccedenza e saturazione del mercato.

Lino Bartolo

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