Un evento straordinario segna l’inizio della vendemmia 2024 in Italia, con la Sicilia che avvia la raccolta dell’uva con un anticipo di 10-15 giorni rispetto agli anni passati. Questo cambiamento è direttamente legato ai fenomeni climatici, che hanno determinato un innalzamento delle temperature e un’assenza di piogge significative. La Coldiretti, organizzazione di agricoltori italiani, sottolinea come questo scenario influenzi profondamente non solo la qualità e la quantità del raccolto, ma anche il lavoro di circa 1,3 milioni di professionisti del settore vitivinicolo e olivicolo.
La vendemmia 2024 segna un momento particolarmente critico e incerto per il settore. La Coldiretti ha evidenziato come questo anno di vendemmia possa rivelarsi uno dei più complessi degli ultimi tempi. La raccolta di uve, che ha preso il via a Contessa Entellina, comprende varietà come Chardonnay e Pinot, seguite dalla raccolta di varietà come Aglianico e Nerello a novembre. L’elevata biodiversità del Vigneto Italia, che vanta 635 varietà iscritte al registro delle viti, contribuisce a una distribuzione della raccolta in un arco di quattro mesi, un fenomeno inusuale rispetto alla media europea.
In questo periodo di operazioni di raccolta, l’occupazione nel settore vitivinicolo è di vitale importanza. L’Italia, con i suoi 658 mila ettari di terreni vitati, rappresenta un pilastro per l’economia agricola nazionale. Anche se il Sud ha beneficiato di una certa resilienza da parte delle viti a causa della siccità, il rischio di perdite per motivi legati al meteo rimane elevato. Fortunatamente, la Coldiretti ha segnalato che quest’anno il caldo ha limitato il pericolo di peronospora, malattia fungina che l’anno precedente aveva compromesso notevolmente la produzione.
Una visione contrastante emerge dal Nord Italia, dove il maltempo ha creato una serie di incertezze. Le piogge abbondanti e le condizioni climatiche avverse potrebbero danneggiare le uve e compromettere i progetti di raccolta. Le condizioni meteorologiche hanno un impatto significativo sulla produzione agricola in generale, in particolare per le zone più vulnerabili. Le preoccupazioni sollevate per la vendemmia al Nord mettono in evidenza come le scelte strategiche di agricoltori e produttori debbano adattarsi a questi cambiamenti.
Parallelamente, le stime sulla produzione di olive sono anch’esse allarmanti, in particolare in regioni come la Puglia. Coldiretti prevede un calo significativo della produzione di olive a causa della siccità e delle ondate di caldo anomalo che hanno caratterizzato i mesi scorsi. Questo decremento impatta in modo diretto sulla produzione di olio, con gli uliveti pugliesi che rappresentano oltre un terzo del totale nazionale. La situazione è complessa, con molti olivicoltori costretti a fare i conti con un approccio preventivo rispetto alle condizioni meteorologiche avverse che hanno interrotto il ciclo naturale di fioritura e crescita delle olive.
La vendemmia 2024 si profila come un anno di sfide senza precedenti, nel quale i produttori dovranno navigare in un panorama agricolo in continua evoluzione a causa dei cambiamenti climatici.
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