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Vendemmia e raccolto 2024 nel Lazio: clima instabile e preoccupazioni per produttori e agricoltori

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Kimberly Renna

L’anno 2024 si preannuncia cruciale per il settore vitivinicolo e olivicolo del Lazio, in particolare nei rinomati Castelli Romani. Con l’inizio della vendemmia previsto in anticipo rispetto al solito, emergono segnali contrastanti: sebbene l’uva si presenti in ottime condizioni grazie a una primavera favorevole, il clima incerto minaccia di compromettere i frutti del lavoro svolto dai produttori. La situazione climatologica, già complessa, influisce anche sulla produzione di olive, mettendo alla prova la resilienza degli agricoltori.

Vendemmia nei Castelli Romani: una stagione all’insegna delle incognite

La vendemmia anticipata nei Castelli Romani si sta configurando come una delle caratteristiche distintive della stagione 2024. Grazie alle condizioni climatiche, in particolare a una riduzione delle precipitazioni e a una somministrazione ottimale di sole, gli agricoltori hanno notato un’abbondante produzione di uva. Tuttavia, il clima rimane un fattore determinante. Oreste Molinari, rappresentante del consorzio tutela vini Frascati Docg, ha evidenziato come le viti più giovani stiano soffrendo significativamente a causa della siccità, mentre le viti più mature, grazie a radici più profonde, sembrano resistere meglio. «Una pioggia moderata sarebbe l’ideale», ha affermato Molinari, aggiungendo che i temporali intensi potrebbero avere effetti devastanti sui raccolti.

Roberto Rotelli, presidente della Strada dei vini dei Castelli Romani, ha confermato le difficoltà, sottolineando che il settore non ha mai affrontato una siccità così prolungata, con evidenti ripercussioni sulle viti. La mancanza di adeguati sistemi di irrigazione fa sì che la situazione risulti ulteriormente complessa. Nonostante ciò, c’è una nota positiva: la riduzione dei parassiti dovuta alla scarsità di piogge ha permesso alle uve di svilupparsi in modo sano. La preoccupazione per un’eventuale grandinata è tuttavia presente, come affermato da Fabrizio Santarelli, viticoltore di Grottaferrata, che dichiara di dover anticipare la vendemmia di 15 giorni, mantenendo un costante allerta.

Olivicoltura nel Lazio: attese e inquietudini

Mentre i produttori di vino si trovano in una situazione di ansia per il meteo, il panorama della raccolta delle olive presenta una tonalità differente. Mauro Gargano, agricoltore di Marino, ha commentato positivamente sulla maturazione delle olive, esprimendo la speranza che un clima clemente possa contribuire a una produzione tale da ridurre il prezzo dell’olio extravergine, salito a livelli elevati negli ultimi anni. Gargano ha rimarcato che, sebbene al momento la situazione degli oliveti sia relativamente tranquilla, le previsioni di maltempo in arrivo potrebbero compromettere tutto il lavoro.

Nel contesto dell’olivicoltura, la relazione diretta con le condizioni climatiche è cruciale: la corretta maturazione delle olive è fortemente influenzata da alternanze di piogge e temperature. La preoccupazione di Gargano è rappresentativa di un sentimento condiviso da molti agricoltori: «Speriamo che le tempeste, che hanno già provocato danni in altre regioni, non si manifestino qui», afferma l’agricoltore. La fragilità della situazione meteorologica rappresenta una costante pressione per gli agricoltori, i quali vedono il loro lavoro mescolarsi con la variabilità del clima, sempre più imprevedibile.

Mentre si preparano per una raccolta importante, produttori e agricoltori del Lazio rimangono in attesa. Gli eventi meteorologici imprevisti potrebbero non solo influenzare la produttività, ma anche erodere, con il passare del tempo, le certezze costruite negli anni. La resilienza e la capacità di adattamento diventeranno imperativi essenziali per affrontare la vendemmia e la raccolta delle olive del 2024.

Kimberly Renna

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