La rinomata guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso consacra il Veneto come una delle regioni vitivinicole più ricche e prestigiose d’Italia. Con una straordinaria selezione di vini premiati con i Tre Bicchieri, il Veneto si afferma come un punto di riferimento non solo per la qualità, ma anche per l’innovazione e la capacità di esaltare il terroir. Analizziamo le denominazioni vinicole più celebrate di quest’anno.
Il distretto vitivinicolo di Valdobbiadene continua a emergere nel panorama nazionale grazie alla produzione di Prosecco di straordinaria qualità. Quest’anno, tra i vini premiati, figurano nomi di spicco come Col Credas della famiglia Adami e Particella 181 delle Sorelle Bronca. Le loro creazioni rappresentano perfettamente la versatilità della glera, una varietà che, se coltivata nelle zone più vocate, rivela sapidità e grazia.
Col Credas, prodotto a Farra di Soligo, si distingue per il suo equilibrio tra acidità e morbidezza, mentre Particella 181 evidenzia un’interpretazione audace e incisiva. Anche dal lavoro di Stefano Pola proviene un Prosecco Superiore che riesce a combinare eleganza e complessità, ottenuto dalle uve delle vigne di Santo Stefano. Questi esempi testimoniano un’evoluzione qualitativa che non solo valorizza la tradizione, ma guarda anche al futuro con ottimismo.
Un altro protagonista di questo palmarès è il vinificio Madre di Cescon, che ha raggiunto il settimo Tre Bicchieri consecutivo con la sua annata 2022. I fratelli Cescon, Gloria, Graziella e Domenico, hanno saputo resistere alla tentazione di seguire le tendenze più commerciali, restando saldi nella loro identità. L’azienda si conferma leader nel settore vitivinicolo del nord-est di Treviso, un’area ricca di storia e potenzialità.
Anche l’azienda dei fratelli Sutto sta vivendo un momento d’oro. Da piccola realtà familiare, sono diventati pionieri nella creazione di vini di alta qualità. Il loro Merlot Campo Sella ’20 è un esempio di come tradizione e innovazione possano coesistere, dando vita a un vino che si distingue per robustezza e raffinatezza.
L’attenzione si sposta ora su due vini che non solo eccellono per le loro qualità organolettiche, ma rappresentano anche un cambio di paradigma interpretativo per i territori di provenienza. Il Bardolino ’23 de Le Tende, frutto del lavoro di Mauro Fortuna, segna una transizione significativa dal tradizionale stile di leggerezza tipico della regione gardesana, puntando invece su una maggiore profondità e complessità.
Dall’altro lato, il Soave Verso ’21 proposto da Giovanni Bartucci, un imprenditore che ha saputo risollevare l’azienda in meno di dieci anni, porta alla ribalta l’autenticità e l’unicità del Soave. Questo vino ha rapidamente conquistato gli esperti, ponendosi come una delle rivelazioni del panorama vinicolo regionale. Bartucci ha infuso nuova vita all’attività, rendendola un punto di riferimento nella produzione vinicola del Soave.
La guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso evidenzia, pertanto, non solo l’eccellenza dei vini veneti, ma anche la capacità delle cantine regionali di adattarsi e innovare pur mantenendo un legame saldo con il territorio. Il Veneto, con la sua varietà di denominazioni e stili, si riconferma come un gigante della viticoltura italiana, essendo in continua evoluzione e pronta a stupire i suoi estimatori. La qualità dei vini premiati quest’anno è un chiaro segnale che il futuro del vino veneto è luminoso e ricco di prospettive.
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