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Vino italiano: il mercato estero resiste ma segnali di rallentamento nel primo semestre 2024

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Kimberly Renna

Il settore vitivinicolo italiano si trova di fronte a sfide importanti, ma i dati sul mercato estero indicano che l’export continua a mostrare segni di solidità. Secondo l’Osservatorio Uiv-Vinitaly, nei primi sei mesi del 2024, il vino italiano ha mantenuto un trend positivo nei mercati extra UE, nonostante un mese di giugno problematico. I report evidenziano come, nonostante il rallentamento, l’export di vino italiano ha raggiunto significativi risultati in volume e valore.

Andamento dell’export di vino italiano

Crescita nei mercati extra UE

Nel primo semestre del 2024, l’export di vino italiano verso i Paesi extra UE è giunto a 4,7 milioni di ettolitri, generando un fatturato di 2,1 miliardi di euro. Questi dati sono indicativi di una leggera contrazione rispetto ai tassi di crescita positivi registrati nei primi mesi dell’anno, ma riflettono comunque un mercato estero dinamico. È fondamentale sottolineare che, nonostante le difficoltà, i mercati fuori dall’Unione Europea continuano a rappresentare una risorsa vitale per il vino italiano, a fronte di una domanda europea che mostra segni di stanchezza.

In particolare, il confronto con i dati del 2023 mette in evidenza un calo del tasso di crescita. A maggio, infatti, si registrava un incremento del +10% in volume, che si è poi ridotto a un +6,3% a metà anno. Il valore ha subito un simile rallentamento, passando da un +7,3% a un +4,7%. Questi cambiamenti suggeriscono un mercato che, pur mantenendo una base solida, deve affrontare dinamiche complesse.

Le difficoltà di giugno

Il mese di giugno si è rivelato particolarmente sfidante, con un decremento del 10% in volume e del 7% in valore. Il calo è da attribuire principalmente alla diminuzione delle vendite di sparkling e di vini imbottigliati, con perdita quantitativa per queste ultime tipologie di oltre il 13%. Tali dati indicano una battuta d’arresto nel trend positivo che si erano affermati nei mesi precedenti e sono allineati con le previsioni di rallentamento rilasciate dall’Osservatorio Uiv.

Le difficoltà del mese di giugno hanno impattato anche le performance in alcuni dei principali mercati di riferimento, tra cui Germania, Regno Unito, Francia e Svizzera, che hanno riportato segni negativi nei volumi esportati. La riduzione delle spedizioni è stata accentuata dai nuovi dazi introdotti ad agosto, che hanno colpito i vini provenienti da Paesi considerati ostili. Queste dinamiche potrebbero far riflettere sul futuro delle esportazioni italiane nei mesi avvenire.

Focus sui top 12 mercati

Variazioni nei principali mercati di esportazione

Analizzando i dati sui dodici principali Paesi di esportazione del vino italiano, emerge che le vendite hanno mostrato segnali di rallentamento. Oltre alla prevista diminuzione degli acquisti in Russia e Giappone, che hanno registrato flessioni del 25% e del 10% rispettivamente, anche mercati come Regno Unito e Cina hanno vissuto riduzioni considerevoli delle vendite in volume, rispettivamente del 15% e del 12,5%. Questi dati suggeriscono una crescente fragilità della domanda in alcuni segmenti chiave.

Negli Stati Uniti, sebbene si registri un aspetto positivo grazie all’innalzamento delle vendite di spumanti, il tendenziale di giugno ha rilevato una leggera diminuzione del volume , con un incremento marginale in valore . Le spumanti, infatti, continuano a dimostrarsi un fattore trainante, con una domanda che ha mantenuto una certa resilienza, in contrasto con il calo delle vendite di vini bianchi e fermi.

La contrazione degli spumanti

Dopo un semestre inizialmente promettente, anche il segmento degli spumanti ha mostrato segni di rallentamento. Il volume delle esportazioni di spumanti è sceso da una crescita del 18% a un più modesto 14,5%, mentre il valore ha visto un calo significativo, riducendosi da +12,3% a +9,3%. Il prezzo medio complessivo, inoltre, ha mostrato una variazione tendenziale negativa del -1,5%, indicando una maggiore pressione sui margini di profitto.

La contrazione delle vendite di spumante e vini fermi ha colpito in particolare i mercati extra UE, dove la domanda non riesce più a tenere il passo con l’incremento delle scorte e le difficoltà economiche. Gli osservatori del settore seguono con attenzione queste dinamiche, che potrebbero influenzare le strategie di vendita e marketing delle cantine italiane.

L’analisi complessiva del settore vitivinicolo italiano offre spunti significativi per comprendere le sfide e le opportunità che il mercato estero presenta. Nonostante i segnali di rallentamento, il vino italiano continua a mantenere una posizione importante nei mercati globali, e sarà interessante osservare come il settore si adatterà alle nuove condizioni presenti sul mercato.

Kimberly Renna

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