A Rimini parte il progetto “Ripartiamo dalla nostra terra”: un’iniziativa di agricoltura sociale per il reinserimento di ex detenuti

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Nel cuore di Rimini, un’importante iniziativa sociale trova spazio tra le proposte in occasione del Meeting che si svolge in questi giorni. “Ripartiamo dalla nostra terra” è un progetto concepito da Confagricoltura, Jti Italia e Caritas per il reinserimento di detenuti ed ex detenuti attraverso attività legate all’agricoltura. L’iniziativa prevede la realizzazione di sei tirocini formativi, con l’obiettivo di fornire competenze pratiche e lavorative nel settore agricolo a quindici persone. Questo approccio rappresenta un’opportunità per partecipare attivamente alle dinamiche di gestione di un’azienda agricola e per affrontare un percorso di riabilitazione sociale.

Il progetto di agricoltura sociale

Obiettivi e destinatari

Il progetto “Ripartiamo dalla nostra terra” nasce con l’intento di offrire un nuovo inizio a ex detenuti, ponendo l’accento sull’importanza del lavoro come strumento di reinserimento sociale. Le sei figure coinvolte nel tirocinio saranno impegnate con attività pratiche legate alla coltivazione di frutta e verdura, all’allevamento di animali e alla lavorazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Tali attività non solo favoriscono lo sviluppo di competenze professionali, ma incentivano anche un rapporto diretto con la terra e una maggiore connessione con il mondo naturale.

Grazie alla collocazione presso il “Casale del Melagrano” di Castrolibero, in provincia di Cosenza, i partecipanti del progetto vivranno un’esperienza immersiva, utile per apprendere l’intero ciclo produttivo e trasformare le loro conoscenze in competenze pratiche. L’approccio pratico è fondamentale in questo tipo di programmi, poiché il lavoro manuale rappresenta un modo efficace per affrontare il passato e costruire un futuro di autonomia e responsabilità.

Supporto psicologico e professionale

Il processo di reinserimento non avviene in modo isolato. Un’equipe composta da psicologi, educatori e professionisti dell’agricoltura segue i partecipanti nel loro percorso formativo, contribuendo a garantire che le attività siano non solo educative, ma anche terapeutiche. Questa analisi multidisciplinare del benessere dei partecipanti permette di rispondere in modo efficace alle loro esigenze emozionali e professionali. Inoltre, la collaborazione con l’Agenzia per il lavoro Ad-Formazione assicura che il programma si allinei agli standard richiesti dal mercato del lavoro.

Questa sinergia tra formazione, supporto emotivo e sperimentazione pratica e professionale rappresenta un modello che potrebbe essere replicato anche in altre regioni, ampliando l’impatto positivo di simili iniziative sociali in tutto il territorio nazionale.

Valori e sostenibilità nella visione di Jti Italia

L’importanza dell’agricoltura sostenibile

Lorenzo Fronteddu, corporate affairs & communication director di Jti Italia, ha evidenziato come questo progetto si integri perfettamente con la filosofia aziendale di sostenibilità e responsabilità sociale. “Investiamo da sempre nel mondo agricolo, nella filiera tabacchicola italiana, una filiera di eccellenza, e allo stesso tempo riusciamo a promuovere, a restituire alla società tramite progetti sociali,” ha affermato Fronteddu durante la presentazione.

La sostenibilità in agricoltura non si limita agli aspetti ambientali, ma abbraccia anche dimensioni sociali ed economiche. Jti Italia punta a creare un ecosistema in cui l’agricoltura non solo alimenta il mercato, ma offre anche opportunità per migliorare le vite delle persone coinvolte. Promuovendo un modello di agricoltura che valorizzi le competenze e le potenzialità di individui in situazioni di vulnerabilità, l’azienda dimostra un impegno concreto nei confronti del benessere collettivo.

La storia della collaborazione con Confagricoltura

La partnership tra Jti Italia e Confagricoltura si configura come storica e fruttuosa, con una lunga serie di progetti di questo tipo realizzati nel corso degli anni. Fronteddu ha sottolineato come l’agricoltura possa essere un veicolo di promozione e valorizzazione dell’individuo all’interno della società. L’iniziativa presentata al Meeting di Rimini rappresenta solo l’ultima di una serie di azioni pensate per utilizzare l’agricoltura come strumento di inclusione sociale.

Il Meeting di Rimini, spesso teatro di presentazioni di progetti con forte impatto sociale, si è confermato come una piattaforma ideale per dare visibilità a iniziative che pongono al centro la persona e la sua volontà di riabilitarsi e contribuire attivamente alla comunità. Questo progetto si distingue per la sua capacità di attivare risorse sia a livello umano che a livello produttivo, con l’ambizione di apportare un cambiamento significativo nella vita dei partecipanti e nella comunità intera.

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