Aumenti record per le esportazioni di formaggi italiani: +14% nei primi sei mesi del 2023

Aumenti record per le esportazioni di formaggi italiani: +14% nei primi sei mesi del 2023 - Giridipasta.it

L’industria casearia italiana sta vivendo un momento di grande slancio, con le esportazioni verso paesi extracomunitari che registrano aumenti a doppia cifra. Nei primi sei mesi del 2023, l’export ha superato le 93mila tonnellate, generando un valore di 844 milioni di euro. Questi risultati non solo evidenziano il successo dei nostri formaggi nel mercato internazionale, ma posizionano l’Italia tra i leader europei. Assolatte, l’associazione nazionale degli allevatori, riporta un incremento del 14% in termini di volume e dell’11% per il valore economico. Scopriamo i dettagli e le prospettive future di questo settore emergente.

export record: i numeri del settore caseario italiano

Crescita esponenziale nelle esportazioni

Nel primo semestre del 2023, il settore caseario italiano ha messo a segno risultati straordinari, con l’export che ha raggiunto le 93mila tonnellate. Questo numero supera del 14% le esportazioni dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre il valore economico è aumentato dell’11%, toccando i 844 milioni di euro. I formaggi italiani hanno dimostrato di avere una grande richiesta all’estero, consolidando la posizione dell’Italia come leader in Europa. Dal 2019, il nostro paese si trova sul gradino più alto del podio in termini di valore, e occupa il secondo posto per volumi di esportazione, superato solo dalla Germania.

I formaggi protagonisti del mercato

Tra i prodotti di punta che hanno contribuito a questo successo, troviamo diverse varietà di formaggi tipici, come il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, che continuano ad essere apprezzati nel mondo. Anche la mozzarella, la burrata e le diverse tipologie di ricotta svolgono un ruolo fondamentale in questa crescita. Prodotti come il mascarpone, i formaggi grattugiati, i pecorini e il Gorgonzola sono diventati sinonimo di eccellenza gastronomica italiana. Questa crescita è il frutto di un’accurata strategia di marketing e di una qualità indiscutibile, che hanno saputo conquistare i mercati internazionali.

la posizione italiana nel mercato globale

I principali mercati di riferimento

L’analisi delle esportazioni rivela che l’Italia è prima tra gli esportatori europei di formaggi verso diversi paesi. Negli Stati Uniti, per esempio, sono state esportate 19.800 tonnellate di formaggi italiani, confermando una stabilità nella richiesta. Altri mercati significativi includono la Svizzera con 13.100 tonnellate, e la Cina, dove le esportazioni si assestano a 6.070 tonnellate. Anche i mercati emergenti come gli Emirati Arabi, il Canada, il Giappone e l’Australia mostrano segni di forte interesse per i formaggi italiani, rendendo l’Italia un attore fondamentale nel panorama internazionale.

I rischi del contenzioso commerciale con la Cina

Tuttavia, il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti, ha espresso preoccupazione per le crescenti complicazioni legate al mercato cinese. Le autorità cinesi hanno aperto un’indagine sui sussidi europei, evidenziando un possibile rischio di dumping che potrebbe influenzare negativamente le esportazioni italiane. Zanetti ha dichiarato che l’industria lattiero-casearia italiana potrebbe dover affrontare significativi dazi per poter entrare nel mercato cinese. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che questo contenzioso commerciale sembra essere una ritorsione per i dazi imposti dall’Unione Europea sui motori elettrici cinesi.

Un settore resiliente ma sotto pressione

Proseguendo, Assolatte precisa che, sebbene l’industria casearia italiana continui a prosperare a livello globale, il rischio di future ritorsioni commerciali rappresenta una sfida seria. Il settore già sta affrontando le conseguenze di politiche globali che non sempre favoriscono le esportazioni. Purtroppo, molti dei problemi attuali non sono originati da errori del settore caseario, il quale continua a mantenere standard di qualità elevati. L’auspicio è che si trovi una soluzione equa, per evitare che il comparto lattiero-caseario debba pagare per le controversie che lo coinvolgono indirettamente.

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