Un’importante svolta nel settore agricolo è avvenuta con l’approvazione in Australia della prima banana geneticamente modificata, progettata per affrontare la minaccia della malattia di Panama, un’infezione fungina devastante per le coltivazioni globali. Questo innovativo prodotto, in fase di maturazione, ha ricevuto l’ok dalle autorità di regolamentazione australiane, che ne hanno confermato la sicurezza e il valore nutrizionale, aprendo così la porta a nuove opportunità nella produzione di un alimento fondamentale.
La genesi della banana Cavendish OGM
Un progetto innovativo
La banana geneticamente modificata, nota come QCAV-4, rappresenta un importante passo avanti per la coltivazione commerciale di frutti OGM in Australia. Questa varietà di banana, Cavendish, è la più conosciuta a livello globale e la sua modifica genetica le consente di resistere alla malattia di Panama, che ha messo a rischio l’industria globale delle banane. Il progetto è frutto di un lungo lavoro di ricerca condotto dalla Queensland University of Technology, dove i ricercatori hanno impiegato quasi 25 anni nello sviluppo.
Un lungo cammino di ricerca
Il terreno di sperimentazione utilizzato, situato nei pressi di Humpty Doo nel nord Australia, aveva precedentemente ospitato coltivazioni di Cavendish devastate dalla malattia. Sotto la direzione del professor James Dale, che guida il Centre for Tropical Crops and Biocommodities, il team ha concentrato gli sforzi sulla modifica genetica, portando alla creazione di questa nuova varietà. Recentemente, Dale e un collega hanno avuto l’opportunità di assaporare la banana OGM, una prima assoluta in Australia, ma le vendite commerciali rimangono ancora in fase di valutazione necessitando di ulteriori test.
Le sfide future
Sebbene l’approvazione governativa rappresenti un progresso significativo, la commercializzazione di prodotti OGM potrebbe incontrare ostacoli sul mercato internazionale. Ci sono riserve sociali e normative relative agli alimenti geneticamente modificati, e il professor Dale sta ora esplorando l’editing genetico, in modo da lavorare su varianti esistenti attraverso tecnologie come l’NGT e TEA .
La malattia che ha cambiato il consumo di banane
Un fungo resistente
La malattia di Panama, conosciuta anche come TR4, è causata da un fungo che vive nel suolo e può persistere per oltre 50 anni, compromettendo gravemente le coltivazioni di banane nel corso delle generazioni. Questo problema ha avuto effetti devastanti sul mercato globale delle banane, poiché la malattia continua a diffondersi in diverse regioni del mondo. Colpendo tutte le varietà di banane, la malattia ha messo in ginocchio soprattutto la Cavendish, che già negli anni Cinquanta subì un attacco mortale da parte della malattia di Panama, che portò alla quasi totale estinzione della varietà Gros Michel.
Effetti a lungo termine sul mercato
Il fungo ha conseguenze devastanti per l’industria agricola; molte aziende agricole sono state costrette a chiudere e ciò ha contribuito a restringere l’offerta di banane sul mercato mondiale. Questo ha spinto gli agricoltori a cercare soluzioni alternative, tra cui la modifica genetica, per garantire la sostenibilità delle coltivazioni e la continuità del prodotto nel tempo.
Il mercato mondiale delle banane
Statistiche e produzione
Con oltre mille varietà esistenti, la banana Cavendish si distingue come la più commercializzata a livello globale, rappresentando circa il 47% della produzione mondiale, che raggiunge circa 50 miliardi di tonnellate all’anno. Questo tipo di banana è predominante nei mercati statunitensi ed europei grazie alla sua resistenza durante il trasporto internazionale.
Un importante settore economico
Espandendosi oltre l’Occidente, la Cavendish è anche il prodotto principale in nazioni come la Cina, dove rappresenta un quarto della produzione e del consumo. Le banane, grazie alla loro importanza economica e alimentare, hanno visto il valore della loro produzione crescere, raggiungendo i 25 miliardi di dollari nel 2023. Questo frutto è fondamentale non solo per l’alimentazione, ma anche per il sostentamento di molte comunità agricole in tutto il mondo, rendendolo un bilanciamento delicato tra produttività e innovazione tecnologica.