Le recenti statistiche diffuse dall’Amministrazione generale delle dogane cinesi rivelano un incremento straordinario nelle importazioni di carne di maiale dalla Russia. A giugno 2023, le importazioni hanno toccato le 1.346 tonnellate, quadruplicando i valori del mese precedente. Questo dato mette in evidenza le nuove dinamiche del mercato proteico cinese, dove la crescente domanda interna e la dipendenza da approvvigionamenti esteri pongono interrogativi sulla capacità produttiva nazionale e sulle strategie di diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Il contesto del mercato cinese della carne di maiale
Domanda crescente e insoddisfazione della produzione interna
Negli ultimi anni, la Cina ha superato gli Stati Uniti diventando il principale consumatore mondiale di carne suina. La produzione interna, però, non riesce più a soddisfare il fabbisogno della popolazione. Questo scenario ha spinto il Paese asiatico a cercare fornitori alternativi. Fino a oggi, oltre la metà delle importazioni di carne di maiale in Cina è provenuta dall’Europa.
La situazione è ulteriormente complicata dalla peste suina africana, che ha colpito gravemente l’industria suinicoltura cinese, causando una significativa riduzione del bestiame disponibile. Pertanto, per garantire una fornitura costante e diversificata, gli importatori cinesi hanno iniziato a esplorare mercati alternativi, con la Russia che emerge come un possibile nuovo partner.
La cessazione del divieto e l’importanza dei mercati esteri
Nel settembre 2023, la Cina ha deciso di revocare un divieto lungo 15 anni sull’importazione di carne suina e sottoprodotti dalla Russia, imposto a causa della peste suina africana. Questo cambiamento di politica segna un punto di svolta significativo per le importazioni cinesi e riflette un approccio pragmatico verso la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Secondo Yuri Kovalyov, capo dell’Unione Nazionale degli Allevatori di Maiali russi, le esportazioni di carne di maiale verso la Cina potrebbero raggiungere le 100.000 tonnellate entro la fine del 2024, un segno positivo per l’industria russa in un momento di incertezze globali.
Dinamiche commerciali e indagine antidumping sulla carne europea
La risposta diplomatica della Cina
Parallelamente all’incremento delle importazioni dalla Russia, la Cina sta portando avanti un’indagine antidumping sulla carne di maiale proveniente dall’Unione Europea. Un’azione che appare come una risposta strategica rispetto ai dazi imposti dall’Europa su alcune importazioni cinesi, in particolare nel settore automobilistico. Il Ministero del Commercio cinese ha comunicato che procederà con un’analisi approfondita utilizzando un metodo di campionamento.
L’indagine è stata avviata su sollecitazione della China Animal Agriculture Association, evidenziando la pressione che l’industria suinicola cinese esercita nei confronti delle importazioni estere. Lavorando su un piano di campionamento e analisi, le autorità cinesi intendono non solo rispondere ai dazi europei ma anche tutelare i propri produttori dalle pratiche commerciali che possano risultare sleali.
Le possibili implicazioni per il mercato
Le conseguenze di questa indagine potrebbero avere un impatto significativo sul mercato della carne di maiale, tanto per l’Unione Europea quanto per i produttori russi. Se la Cina decidesse di restringere ulteriormente le importazioni di carne di maiale europea, il mercato russo potrebbe beneficiare di un’ulteriore crescita. Tuttavia, è importante considerare che tali politiche possono anche riflettersi in eventuali tensioni diplomatiche e commerciali tra la Cina e l’Europa, con ripercussioni anche in altri settori.
Le prospettive future per gli allevatori russi
Rafforzamento della posizione nel mercato cinese
Con le tensioni politiche e le incertezze legate alle importazioni dalla UE, gli allevatori di maiali russi stanno guardando con ottimismo al mercato cinese. Yuri Kovalyov ha sottolineato l’importanza di dimostrare la competitività dei prodotti russi, puntando a raggiungere una quota di mercato del 10% in Cina, dove il consumo annuo di carne suina è pari a circa 53 milioni di tonnellate, rappresentando una parte significativa del mercato globale.
Le sfide da affrontare
Nonostante le prospettive positive, gli allevatori russi devono affrontare una serie di sfide. La capacità di soddisfare la domanda cinese richiede un adeguamento della produzione e della logistica, così come il rispetto degli standard di qualità richiesti dal mercato. Questo richiederà investimenti in tecnologia, formazione e strategie di marketing per conquiste durature nel competitivo mercato cinese.
La strategia commerciale della Russia verso la Cina rappresenta, dunque, non solo un’opportunità per aumentare le esportazioni, ma anche un test cruciale per la resilienza e l’adattamento degli allevatori russi alle dinamiche globali del settore alimentare.