La questione dei dehors, quegli spazi esterni a ristoranti e locali, è tornata al centro del dibattito pubblico grazie al Ddl Concorrenza, attualmente esaminato dal Consiglio dei Ministri. La proposta, che contempla settantacinque obiettivi, può avere un impatto notevole sul settore della ristorazione e sul modo in cui viviamo le nostre città. Non è solo una questione di regole, ma anche di vita sociale e di come il nostro ambiente urbano riesca a convivere con attività commerciali, specialmente durante le stagioni calde.
Il significato dei dehors nel contesto urbano
Definizione e funzione
I dehors sono appendici di locali e ristoranti collocate all’esterno degli stessi, spesso su suolo pubblico. La loro presenza serve non solo a gestire il sovraffollamento all’interno dei locali, ma anche a offrire un’alternativa ai clienti durante le giornate estive o in occasioni di eventi particolari. Questi spazi hanno visto un notevole aumento in popolarità, specialmente in tempi recenti, in quanto forniscono un metodo sicuro per socializzare, soprattutto in un mondo post-pandemia.
Un’iniziativa nata in tempi di crisi
Il Governo Conte ha autorizzato l’uso dei dehors durante la pandemia da Covid-19, quando le misure di distanziamento sociale hanno richiesto soluzioni creative per permettere ai ristoranti di rimanere operativi. Questa iniziativa si è dimostrata cruciale per la sopravvivenza di molte attività commerciali, che hanno dovuto affrontare sfide senza precedenti. La proposta di rendere ufficiali questi spazi sembra, quindi, una necessità per garantire continuità e stabilità a un settore già gravemente colpito.
Le prospettive del ddl concorrenza
Obiettivi del disegno di legge
Il Ddl Concorrenza non è solo un insieme di regole per i dehors; è parte di un più ampio piano legato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza . Fra i suoi settantacinque obiettivi, uno dei più controversi è proprio la questione dei dehors, che potrebbe subire una ulteriore proroga. Questa misura mira a stabilizzare la situazione attuale, ma non è priva di critiche e preoccupazioni.
Le reazioni locali
Una figura chiave nel dibattito è il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha recentemente espresso perplessità riguardo l’espansione dei dehors, specialmente in relazione all’aumento della movida notturna e ai potenziali disagi. Le sue dichiarazioni evidenziano un conflitto di interesse tra il bisogno di attività ricreative e la necessità di mantenere un ordine pubblico accettabile. “Capisco che i dehors possano essere una modalità per tenere sotto controllo la situazione, ma quando ce l’hai sotto le tue finestre dopo una certa ora danno fastidio”, sono le sue parole. Questo mette in luce una tensione tra le aziende e il benessere dei residenti.
Interesse e sostegno governativo
Supporto di vari attori
Tuttavia, il settore della ristorazione non è solo in queste rivendicazioni. Molte associazioni e gruppi di interesse, come Anci e il ministero della Cultura, si stanno schierando a favore della continuazione e della legalizzazione dei dehors. Questi spazi non solo supportano l’economia locale, ma sono anche parte integrante della cultura sociale delle città. La loro presenza può generare un’atmosfera vivace, contribuendo a un’immagine positiva e accogliente delle aree urbane.
Implicazioni economiche
È importante notare che il Ddl Concorrenza, se approvato, è cruciale per accedere a fondi europei, come la settima rata di 18,2 miliardi di euro, che potrebbe avere un impatto significativo sul rilancio dell’economia italiana. Il sostegno ai dehors potrebbe pertanto rivelarsi un elemento fondamentale nel percorso verso una ripresa economica sostenibile.
Dunque, la questione dei dehors si configura come un tema cruciale per la vita delle città italiane, coinvolgendo il governo, le amministrazioni locali, e i proprietari di attività commerciali. Il Ddl Concorrenza potrebbe dunque delineare in modo chiaro il futuro di questi spazi, in equilibrio tra esigenze economiche e diritti dei cittadini.