Il vino dell’isola del Giglio: il carismatico Bibi Graetz e la sua esplorazione tra tradizione e innovazione

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Nel mondo del vino, la figura di Bibi Graetz si distingue per il suo approccio alla viticoltura, un mix di sperimentazione e rispetto per le tradizioni locali. Questo articolo esplora la personalità di Graetz, il suo legame con l’isola del Giglio e l’evoluzione della sua etichetta vinicola, messa a confronto con le tradizioni vitivinicole locali.

Bibi Graetz: una personalità poliedrica

L’incontro con il vino a Giglio

Bibi Graetz, pur non essendo originario dell’isola del Giglio, ha trascorso estati significative qui, prima di diventare produttore di vino di lusso. Il suo approccio non convenzionale lo porta a imbattersi in uno dei viticoltori locali, Domenico, che rappresenta un simbolo dell’agricoltura tradizionale. A 84 anni, con oltre ottant’anni di esperienza nella vendemmia, Domenico offre una prospettiva autentica sul vino locale, producendo un Ansonaco che è il risultato di processi naturali e locali. Graetz, sebbene orgoglioso della sua formazione vinicola, sottolinea l’importanza di assaporare i vini autentici della regione, che rispecchiano il gusto della popolazione locale.

La dualità del mercato

Pur essendo profondamente radicato nell’eleganza e nell’innovazione vinicola, Graetz ha cercato di attrarre i suoi consumatori, tendenzialmente abituati a vini costosi e raffinati. Dopo un inizio lento, il suo cambio di rotta nella creazione di vini meno complessi ma più accessibili ha dato risultati sorprendenti, portando a un notevole aumento di premi e riconoscimenti a partire dal 2015. Questo cambio di direzione ha rivelato la sua abilità nell’adattarsi al mercato pur mantenendo un legame con l’autenticità locale.

Il contrasto tra tradizione e modernità

Gli impatti della viticoltura sull’economia locale

L’isola del Giglio ha storicamente faticato con la viticoltura a causa dell’alto costo di gestione delle vigne, che può superare i 20.000 euro per ettaro. Graetz ha trovato modi per incentivare la coltivazione, pagando gli agricoltori locali oltre cinque volte il prezzo normale. Questo approccio non solo ha sostenuto l’economia agricola, ma ha anche contribuito a mantenere vive le tradizioni vinicole locali, molte delle quali stavano per essere dimenticate.

Innovazioni in cantina

Gli approcci moderni di Graetz includono l’introduzione di barrique e vasche d’acciaio, repentinamente assenti nella viticoltura tradizionale del Giglio. Questa strategia mira a un’internazionalizzazione mirata che, seppur contrastante con il vino rurale di Domenico, ha l’obiettivo di rivitalizzare la viticoltura dell’isola. Attraverso i suoi vini, Graetz cerca di catturare l’essenza del territorio, puntando a promuovere l’Ansonaco come un vitigno che può competere in un mercato sempre più globalizzato.

Il Bar Balocchi: un centro di aggregazione

Un punto di incontro per la comunità

Il Bar Balocchi rappresenta un’importante iniziativa di Graetz per la comunità locale, diventando un luogo di ritrovo per i residenti e un punto di riferimento per incontri sociali. Situato a Giglio Castello, il bar offre un’ampia gamma di prodotti locali, tra cui i vini di Graetz, serviti a un prezzo competitivo per rendere accessibile la qualità vinicola.

Cultura e intrattenimento al Bar Balocchi

Il Bar Balocchi non è solo un luogo dove consumare drink, ma anche uno spazio per promuovere la cultura locale, ospitando serate musicali con il cantore isolano Alessio. Questa iniziativa mira a preservare e valorizzare le tradizioni locali, creando un legame tra il vino prodotto da Graetz e la comunità gigante. Gli stornelli che parlano di vino e donne riempiono l’atmosfera di calore e convivialità, mentre il confronto tra i vini di Graetz e quelli tradizionali di Domenico diventa un simbolo del dialogo tra diverse generazioni vinicole dell’isola.

L’evoluzione dei vini di Bibi Graetz

Testamatta e Colore: vini emblema dell’innovazione

Le etichette Testamatta e Colore incarnano il percorso di Graetz nell’esplorazione e nell’affinamento dei vini rossi. Entrambi i vini presentano una storia di innovazione, ma differiscono notevolmente sia per il gusto che per la produzione. Testamatta, un blend di Sangiovese, è adatto a un palato più internazionale, mentre Colore presenta note più rustiche, legate al terroir dell’isola, risultando in una complessità che esprime il carattere del luogo.

Il futuro della viticoltura al Giglio

Con progetti come Chiozzolo, un vino che rappresenta la fusione tra tradizione gigliese e stili vinicoli moderni, Graetz si propone di aggiungere una nuova dimensione alla viticoltura locale. Nonostante la sfida di lavorare su un’isola con una popolazione in diminuzione, Graetz continua a sognare di ripristinare la viticoltura e riconvertire i terreni abbandonati, creando opportunità di lavoro e stimoli per una nuova generazione di viticoltori. La sua determinazione ha già cominciato a portare nuove forze nella tradizione vinicola locale, proponendo un futuro luminoso per l’isola del Giglio.

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