Il mondo dell’enoturismo ha subito cambiamenti significativi nel corso degli ultimi decenni. Il Movimento Turismo del Vino, fondato nel 1993 da Donatella Cinelli Colombini, si è evoluto parallelamente alla crescente popolarità degli enoturisti. Oggi, le cantine non sono solo luoghi di produzione vinicola, ma anche rinomate destinazioni gastronomiche, in grado di offrire esperienze culinarie uniche. L’analisi dei dati recenti mostra come la ristorazione in cantina sia diventata un elemento centrale del settore.
L’evoluzione dell’offerta culinaria in cantina
Dal 2015 al 2022, un’indagine condotta da Nomisma – Wine Monitor ha evidenziato un notevole incremento della ristorazione nelle cantine, con una crescita del 26% rispetto ai periodi precedenti. Tra il 1993 e il 2003, l’aumento era stato di solo il 6%, mentre dal 2004 al 2014 si era fermato all’11%. Questo slancio verso l’innovazione gastronomica è stato osservato soprattutto in regioni come la Campania, che guida la classifica con un 50% di cantine dotate di ristorante, seguita da Piemonte e Toscana, ciascuna con un 31%.
Questo cambiamento non rappresenta un semplice trend, ma è il risultato di anni di lavoro volto a coniugare l’eccellenza vinicola con la tradizione culinaria locale. In particolare, negli ultimi dieci anni si è registrato un aumento significativo delle degustazioni abbinate a piatti tipici elaborati, con l’emergere di un nuovo format denominato “pranzo o cena con il vignaiolo”, presente nel 37% delle cantine aperte al pubblico, con il picco in regioni come Umbria, Puglia, Campania e Sicilia.
In aggiunta, il periodo analizzato ha visto una crescita dal 3% al 17% delle esperienze enogastronomiche, tra cui brunch, light lunch, aperitivi e pranzi in vigna. Questo panorama dimostra chiaramente quanto sia cruciale l’integrazione tra vini di alta qualità e proposte gastronomiche per valorizzare l’offerta enoturistica italiana, attirando un numero crescente di visitatori e appassionati del settore.
Cantine sempre aperte
Negli ultimi trent’anni, grazie all’impegno profuso dal Movimento Turismo del Vino, la percezione delle cantine è cambiata radicalmente. In passato, gli enoturisti potevano faticare a trovare motivazioni per visitare una cantina; oggi, l’accessibilità è divenuta un principio fondante. Le cantine sono aperte tutto l’anno, creando un flusso costante di visitatori, con l’obiettivo di diventare modelli esemplari nel panorama dell’enoturismo.
Violante Gardini Cinelli Colombini, recentemente eletta presidente della Mtv, ha sottolineato l’importanza di interagire con le nuove generazioni di turisti, inclusa la Gen Z. L’accento è posto sulla necessità di diversificare e rendere uniche le esperienze offerte, abbinando il giusto supporto formativo per le aziende associate. Un approccio innovativo e mirato non solo per attrarre, ma anche per mantenere l’interesse, stimolando la partecipazione di visitatori di ogni età.
La ristorazione gioca un ruolo chiave nel rafforzare questa offerta. Attraverso progetti di formazione e tutoraggio, il Movimento si propone di elevare la qualità dell’esperienza culinaria nelle cantine, perseguendo l’obiettivo di crescere la reputazione e il potenziale attrattivo. Con questa visione, l’enoturismo in Italia ha tutte le carte in regola per affrontare le sfide del futuro, continuando a sorprendere e deliziare chiunque desideri avventurarsi nel meraviglioso mondo del vino.