La recente scomparsa di Pietro Alagna, figura iconica per il settore vitivinicolo e presidente onorario delle Cantine Pellegrino di Marsala, segna la fine di un’epoca veneranda nel campo della viticoltura siciliana. Alagna, deceduto a 96 anni, ha dedicato una vita intera alla promozione e alla valorizzazione della tradizione vinicola dell’isola, contribuendo in modo significativo a connettere la storicità del vino di Marsala con le moderne pratiche enologiche. La sua eredità continuerà a influenzare le generazioni future, riflettendo l’importanza di preservare le varietà autoctone siciliane.
La passione per la storia e la cultura
Un percorso di mecenatismo e recupero culturale
Pietro Alagna non era soltanto un imprenditore di successo nel settore vinicolo, ma un appassionato storico e cultore della bellezza. Il suo amore per la cultura e l’arte lo portò a ricevere in custodia l’archivio Ingham-Whitaker, una raccolta di documenti di grande valore storico oggi conservata nelle Cantine Pellegrino a Marsala. Questo patrimonio, che ripercorre la storia della viticoltura nazionale, rappresenta un importante legame tra passato e presente, essenziale per comprendere l’evoluzione del vino di Marsala.
In aggiunta, il suo impegno per la valorizzazione della storia siciliana è culminato nel restauro della Nave Punica, un’importante scoperta archeologica condotta dall’archeologa Honor Forst. Alagna fu insignito di un’alta onorificenza dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra, un riconoscimento che riflette non solo la sua dedizione al mondo del vino, ma anche il suo impegno per la preservazione e valorizzazione del patrimonio culturale siciliano. La figlia Paola ha descritto il padre come una persona che ha lasciato un’impronta indelebile sia nel mondo dell’arte che in quello del vino, affermando che il suo esempio continuerà a guidarli verso la qualità e la bellezza.
L’impatto emotivo della sua scomparsa
Riflessioni e tributi dal mondo del vino e della politica
Pietro Alagna non era solo un imprenditore di spicco; numerosi colleghi e amici lo descrivono come una figura di grande umanità. Benedetto Renda, presidente di Cantine Pellegrino, ha espresso il profondo affetto e l’ammirazione che la comunità del vino nutre nei suoi confronti. Renda sottolinea come la sua influenza e il suo entusiasmo continueranno a ispirare coloro che lo hanno conosciuto, evidenziando come la sua assenza rappresenti un vuoto difficile da colmare nel cuore di tutti.
Anche il mondo politico si è mobilitato per ricordare Alagna, riconoscendo la sua importanza nell’economia e nella cultura siciliana. Stefano Pellegrino, presidente dei deputati di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana, ha affermato che la scomparsa di Alagna è una perdita per l’intera Sicilia, sottolineando il valore di un imprenditore che ha contribuito al successo dell’enologia siciliana a livello globale. Ha inoltre messo in evidenza l’importanza del suo ruolo di mecenate, promuovendo la tutela del patrimonio culturale e artistico dell’isola come elemento fondamentale per lo sviluppo non solo industriale, ma anche culturale della regione.
Con la morte di Pietro Alagna, la Sicilia perde un grandissimo protagonista, ma il suo legato rimarrà vivo nel rispetto della tradizione vitivinicola e nella passione per la cultura.