Rese in aumento e calo dei prezzi: il grano tenero in crisi secondo Legacoop Agroalimentare

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Nell’attuale panorama agricolo italiano, le dinamiche della produzione di grano tenero mostrano un quadro complesso. Crescita delle rese e miglioramento della qualità si confrontano con un pericoloso calo dei prezzi pagati agli agricoltori. Questo trend è stato messo in evidenza da Eros Gualandi, delegato della presidenza di Legacoop Agroalimentare, il quale ha analizzato la situazione attuale del settore cerealicolo.

Stato delle rese e qualità nella pianura padana

Un’analisi delle condizioni climatiche

Gualandi sottolinea l’importanza delle recenti piogge nell’areale Padano, che hanno manifestato un impatto significativo sulla qualità del grano. “Nell’areale Padano – precisa – è arrivata la pioggia e si sono avuti decadimenti qualitativi a macchia di leopardo.” Questi cambiamenti hanno influenzato la salubrità della granella, la quale, nonostante le variazioni, è rimasta accettabile durante tutta la campagna. Questa varietà è cruciale, poiché implica che alcuni produttori hanno potuto beneficiare di rese più alte, mentre altri si sono trovati a fronteggiare qualità inferiori.

La situazione nel Sud Italia

In netta contrapposizione, il Sud Italia, definito il “granaio d’Italia”, ha risentito negativamente delle condizioni climatiche, con una significativa contrazione delle rese. La scarsità o assenza di piogge ha stanziato un effetto deleterio sulle produzioni agricole, mostrando come la variabilità climatica possa incidere sul rendimento delle coltivazioni.

Flessione dei prezzi e impatto sui produttori

Mercato e redditività

Un’analisi approfondita condotta da Legacoop Agroalimentare evidenzia che, sebbene le rese siano migliorate, i prezzi praticati agli agricoltori siano crollati negli ultimi tre anni da oltre 30 euro al quintale a 22 euro. Questo rappresenta una diminuzione di un terzo, aggravando la situazione dei produttori. Gualandi mette in evidenza come, nonostante ricavi potenzialmente superiori fino a 400 euro per ettaro rispetto alla scorsa campagna, il ritorno economico non riesca a coprire i costi sostenuti. Attualmente, il livello della Produzione Lorda Vendibile si attesta intorno ai 1.500 euro per ettaro, ma ciò è ancora insufficiente, con 500 euro in meno rispetto agli anni 2021 e 2022.

Necessità di interventi strategici

Per migliorare le condizioni produttive, Gualandi suggerisce che l’Italia deve concentrarsi sull’aumento delle rese per ettaro e sul numero di ettari seminati. Ciò richiederà l’introduzione di nuovi input di carattere genetico, nutrizionale e difensivo. L’adozione di tecnologie innovative e dell’Agricoltura di Precisione si rivela fondamentale in questo contesto. Tuttavia, nonostante queste innovazioni potenzialmente efficaci, Gualandi avverte che i costi rimangono troppo elevati rispetto alla redditività attuale del grano tenero.

Prospettive future per il grano tenero italiano

L’importanza di un aumento dei prezzi

Secondo Gualandi, un incremento dei prezzi, in particolare fino a 30 euro, sarebbe determinante per favorire un aumento significativo della produzione e della qualità. Se il mercato riuscisse a stabilizzarsi su questo livello, gli agricoltori potrebbero finalmente trovare un equilibrio tra costi e ricavi, recuperando così margini di redditività vitali per la sostenibilità delle loro attività.

Il ruolo delle innovazioni

Infine, è chiaro che l’innovazione deve continuare a svolgere un ruolo chiave nel settore agricolo. L’implementazione di tecnologie avanzate e pratiche sostenibili potrebbe non solo migliorare la produzione di grano tenero, ma anche contribuire a un futuro più stabile e profittevole per i produttori italiani. L’attuazione di questi cambiamenti sarà cruciale per affrontare le sfide imminenti e garantire un futuro prospero per l’agricoltura italiana.

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