Rossella Macchia è la nuova presidente del Consorzio Vini Roma Doc: una svolta al femminile per la denominazione

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La nomina di Rossella Macchia come presidente del Consorzio Vini Roma Doc segna un importante passo nella valorizzazione del vino romano e metterà in luce l’importanza del ruolo femminile nel settore vitivinicolo. Per il triennio 2023-2026, Macchia subentra a Tullio Galassini e si propone di guidare un team composto da rappresentanti delle cantine locali. La sua esperienza pluriennale nel settore e la sua visione strategica sono elementi chiave per affrontare le sfide e le opportunità future.

Il nuovo percorso davanti a Rossella Macchia

Una leadership al femminile

Rossella Macchia, oltre a essere una stimata imprenditrice e Donna del Vino, porta con sé un bagaglio di esperienze significative. Ha già operato all’interno del Consorzio in qualità di vicepresidente e ora, come presidente, punta a consolidare i rapporti con i vari attori del territorio. La sua visione si riassume nella volontà di proseguire il lavoro di valorizzazione delle peculiarità enologiche romane e di promuovere il vino di qualità. In un settore tradizionalmente maschile come quello vinicolo, la leadership di una donna come Macchia rappresenta un cambiamento culturalmente significativo.

La presidente ha dichiarato: «Sono sempre stata al fianco del Consorzio e continuerò a portare avanti con grande entusiasmo questo straordinario percorso». Gli obiettivi del suo mandato mirano a rafforzare i legami con le istituzioni, i ristoratori e gli imprenditori del settore dell’ospitalità, riconosciuti come interlocutori cruciali per la crescita e la diffusione dei vini romani.

Strategie per la crescita del Consorzio

Il programma di Macchia per il Consorzio si baserà su un approccio collaborativo e integrato. La presidente ha messo in evidenza come una sinergia tra le diverse entità produttive e il supporto delle istituzioni locali possano favorire una crescita sostenibile. Saranno promosse attività di marketing e comunicazione volto a posizionare i vini DOC romani su scala nazionale e internazionale, aumentando la loro visibilità e apprezzamento tra i consumatori.

Non mancheranno eventi promozionali e iniziative di formazione sia per i produttori che per i consumatori, con l’obiettivo di educare il pubblico sulla qualità dei vini romani e sul loro legame con il territorio. Questo approccio non solo aiuterà a far crescere il marchio Roma Doc, ma contribuirà anche a fidelizzare i clienti e a espandere il mercato di riferimento.

Il nuovo consiglio di amministrazione

Composizione e ruoli

Il nuovo consiglio di amministrazione del Consorzio Vini Roma Doc si compone di figure di spicco nel panorama vinicolo locale. Accanto a Rossella Macchia, troviamo Adelaide Cosmi, Sara Costantini, Paolo Iacoangeli, Andrea Cortina, Lorenzo Costantini e Felice Mergè. Ognuno di questi membri porta una vasta esperienza e competenze specifiche, pronti a collaborare per il successo del Consorzio.

Rossella Macchia ha iniziato la sua carriera nel mondo del vino con l’azienda Poggio Le Volpi, sita nei Castelli Romani, dove ha appreso le varie sfaccettature della produzione vinicola, dalla gestione dei vigneti all’offerta di ospitalità. Tullio Galassini, ex presidente, ha lasciato un’eredità importante e un sentimento di fiducia nel futuro della Roma Doc, sottolineando come l’ente di tutela abbia saputo emergere nel panorama nazionale e internazionale in poco più di dieci anni.

La visione per il futuro

L’area vitata del Consorzio si estende su 137 ettari e la produzione annuale è di circa 1,5 milioni di bottiglie. Questo mette in evidenza le potenzialità della denominazione romana, che ha bisogno di una strategia ben definita per navigare le sfide attuali e per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai mercati emergenti.

La sinergia tra i membri del consiglio e la nuova presidenza di Macchia rappresenterà un punto di partenza fondamentale per sviluppare progetti innovativi che incrementeranno la produzione di vini di alta qualità, valorizzando il patrimonio enogastronomico della regione.

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