A causa di una persistente e critica situazione di siccità, gli allevatori di Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, si trovano ad affrontare difficoltà senza precedenti. Con l’impossibilità di approvvigionarsi di acqua in modo autonomo, molti contadini sono costretti a richiedere l’intervento di autobotti per fornire acqua ai propri animali. Questo articolo esplorerà le ripercussioni della crisi idrica sugli agricoltori locali e le misure che potrebbero essere necessarie per affrontare la situazione.
L’emergenza siccità a Monte Sant’Angelo
Le testimonianze degli allevatori
In un’intervista, Leonardo Santucci, una figura di riferimento per l’agricoltura nel Gargano e rappresentante della Cia Agricoltori, ha descritto la situazione critica in cui versa la zona. “Stiamo chiamando autobotti da oltre due settimane per far bere i nostri animali – ha affermato Santucci – non abbiamo acqua disponibile e la situazione è diventata insostenibile.” La scarsità d’acqua ha colpito non solo gli allevatori, ma ha anche conseguenze dirette sulla salute e sul benessere degli animali.
L’emergenza idrica che sta affrontando Monte Sant’Angelo non è un caso isolato. Molti agricoltori della regione stanno riscontrando le stesse difficoltà, con il rischio crescente di dover vendere i propri animali per ridurre le perdite aziendali. Secondo Santucci, mai in 25 anni di attività ha assistito a un simile protrarsi della siccità, che sembra essere più prolungata e severa rispetto agli eventi avversi del passato. Le condizioni climatiche straordinarie hanno portato a una crisi allarmante.
Le conseguenze sull’agricoltura locale
La prolungata assenza di piogge ha creato un effetto domino su tutti gli aspetti della vita agricola. Le risorse idriche, fondamentali per l’allevamento e per le coltivazioni, scarseggiano, costringendo gli agricoltori a cercare soluzioni temporanee e costose per garantire la sopravvivenza degli animali e delle loro aziende. La pressione economica aumenta, con molte aziende agricole che rischiano di dover chiudere o di essere costrette a vendere i propri animali.
Alcuni allevatori si sono già adattati vendendo parte del proprio bestiame, mentre altri temono di essere costretti a prendere decisioni ragionate pur di salvaguardare l’azienda. “La situazione è davvero difficile,” ha ribadito Santucci, sottolineando la necessità di una pioggia significativa per riportare la normalità.
Le possibili soluzioni e il futuro dell’agricoltura
I possibili interventi da attuare
Con l’aumento delle temperature e l’inevitabile scarsità d’acqua, le autorità locali e nazionali devono considerare interventi per supportare gli allevatori in difficoltà. Tra le misure da valutare ci sono l’adeguamento delle risorse idriche e la promozione di pratiche agricole sostenibili, che favoriscano l’efficienza nell’uso dell’acqua. Inoltre, sarebbe utile implementare sistemi di raccolta delle acque piovane e incentivare la ricerca sull’agricoltura resiliente al cambiamento climatico.
Le organizzazioni agricole, tra cui la Cia, continuano a chiedere aiuto e sostegno da parte delle istituzioni, nella speranza che vengano attuate misure tempestive. La formazione su tecniche di irrigazione e la sicurezza idrica potrebbe rappresentare un passo importante verso la ripresa della situazione.
Il coinvolgimento delle comunità
La collaborazione tra agricoltori, autorità locali e comunità può svolgere un ruolo fondamentale in questa crisi. Creare reti di supporto tra le aziende agricole dell’area può servire a condividere risorse, esperienze e soluzioni per affrontare insieme le sfide attuali. La rete di solidarietà può rappresentare un’arma importante, unendo gli sforzi per garantire la sostenibilità a lungo termine delle pratiche agricole in un contesto di crescente vulnerabilità climatica.
Nonostante la situazione attuale possa sembrare critica, l’unità e l’azione concertata possono portare a un futuro migliore per gli allevatori di Monte Sant’Angelo. Le sfide dell’agricoltura moderna richiedono risposte innovative e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti è essenziale per il superamento di questa fase delicata.