L’estate siciliana di quest’anno ha visto un’inaspettata accelerazione della vendemmia a Menfi, comune agrigentino dove le piogge sono scarse e il caldo si fa sentire. La cooperativa Settesoli, con i suoi oltre 6.000 ettari di vigneti, ha dato inizio alla raccolta il 18 luglio, ben tre settimane prima rispetto al normale. In questo contesto, enologi e agronomi hanno dovuto tornare dalle ferie per garantire una gestione efficace dell’operazione, mentre la comunità locale si prepara a una nuova annata segnata da preoccupazioni economiche legate alla stabilità lavorativa di circa cinquemila famiglie.
Il contesto della vendemmia
Un’attività fondamentale per la comunità
Da cinquant’anni, la viticoltura rappresenta uno dei principali pilastri economici di Menfi. Con una storia di resilienza e tradizione, la comunità agricola ha dovuto affrontare sfide sempre più pressanti, inclusi eventi climatici avversi come la peronospora nel 2022 e l’attuale siccità. Queste condizioni non solo complicano la raccolta delle uve, ma mettono a rischio anche la stabilità dei redditi di molte famiglie che dipendono interamente dall’andamento del settore vitivinicolo.
Il ruolo di Cantine Settesoli
La Cantina Cooperativa Settesoli, che riunisce più di 2.000 soci, gioca un ruolo cruciale in questo scenario. Giuseppe Bursi, presidente della cooperativa, ha sottolineato l’importanza di affrontare non solo le problematiche economiche, ma anche il senso di comunità tra i soci. “Questa cooperativa non è soltanto un’entità economica, ma anche un soggetto sociale che ha il compito di gestire risorse e promuovere il valore della viticoltura sul territorio.”
Risposta alle sfide ambientali e di mercato
Il problema della siccità
Menfi mostra una certa fortuna grazie alla presenza di risorse idriche sotterranee, ma i problemi legati alla siccità colpiscono anche questa area. Bursi ha avvertito che la gestione delle risorse è fondamentale per preservare i vigneti. “Le stime recenti indicano che tra dieci e quindici mila ettari nella provincia di Trapani potrebbero essere abbandonati,” ha dichiarato. Inoltre, altri agricoltori potrebbero dover diversificare la loro produzione, passando a coltivazioni alternative come l’olivo.
Strategie per affrontare il mercato
Per affrontare le difficoltà legate ai mercati e ai costi, la cooperativa sta considerando anche di innalzare le rese per ettaro, con l’intento di avvicinarsi agli standard della viticoltura di alta gamma. La capacità massima delle loro vigne è simile a quella del Brunello di Montalcino, ma a fronte di rendimenti più bassi rischiano di operare in perdita. Quest’anno la produzione si attesta a circa 280.000 quintali, ben lontana dai 600.000 quintali di potenziale, creando una necessità urgente di rivedere strategie operative e commerciali.
Innovazioni e visione per il futuro
Strategia di diversificazione
Negli ultimi anni, la Cantina Settesoli ha cercato di posizionarsi non solo nella Grande Distribuzione, ma anche nel settore Horeca. Per questo è stato creato il brand Mandrarossa, un marchio destinato a ristoranti e locali, in modo da superare i pregiudizi legati alle cooperative di produzione. Bursi ha spiegato come questa iniziativa stia cercando di consolidare un’immagine positiva e un’offerta di vini di qualità accessibili a diverse fasce di mercato.
Fusioni strategiche e crescita sostenibile
A tal proposito, è in corso un accordo con la cooperativa Madonna del Piraino di Salaparuta, che prevede una fusione strategica per condividere risorse e know-how. Questa alleanza potrebbe portare a un incremento significativo nella produzione di vini di alta qualità che possono affrontare il mercato globale con una tendenza verso l’innovazione e la sostenibilità.
Negli incontri recenti con attori internazionali, l’obiettivo è quello di sviluppare partner commerciali e ampliare la presenza dei vini siciliani al di fuori dei confini nazionali. La sfida è quindi non solo sopravvivere in un contesto economico instabile, ma anche prosperare attraverso l’innovazione e la cooperazione.