Vendemmia notturna: nasce un nuovo disciplinare per la raccolta delle uve in Veneto

Vendemmia notturna: nasce un nuovo disciplinare per la raccolta delle uve in Veneto - Giridipasta.it

L’arte della viticoltura continua a evolversi in Italia, portando innovazioni che rinnovano tradizioni storiche. La recente iniziativa di introdurre un disciplinare per la vendemmia notturna delle uve segna un passo avanti significativo, in particolare per la regione del Veneto. Questa innovazione prende spunto dall’esperienza maturata in Sicilia e ha come obiettivo principale la promozione della sostenibilità ambientale ed economica all’interno del settore vitivinicolo.

Alle origini della vendemmia notturna

Una tradizione antica rivisitata

La vendemmia notturna ha origini storiche, ma è stata solo negli ultimi anni che ha guadagnato popolarità in Italia, in particolare grazie a esperimenti pionieristici come quello dell’azienda Donnafugata nel 1998. Questa tecnica consiste nel raccogliere le uve sotto il chiaro di luna, sfruttando temperature più fresche che preservano le caratteristiche aromatiche degli acini. L’idea si sta diffondendo in diverse regioni, ma ora il Veneto si prepara a formalizzare la sua applicazione attraverso un preciso disciplinare.

L’avvento del disciplinare in Veneto

L’imprenditrice Sarah Dei Tos, titolare de La vigna di Sarah, ha annunciato l’intento di trasformare la propria esperienza nella raccolta notturna in un regolamento ufficiale applicabile a tutte le cantine. La sua azienda, situata a Vittorio Veneto, ha già sperimentato questa pratica su un’estensione di 21 ettari dedicata a vitigni di Glera. L’obiettivo è che questo disciplinare non solo promuova la vendemmia notturna ma crei standard di qualità riconosciuti a livello nazionale e internazionale.

Un logo distintivo per la vendemmia notturna

Identificare un prodotto unico

Un aspetto fondamentale di questa iniziativa è l’introduzione di un logo specifico, che rappresenterà le bottiglie prodotte da vendemmia notturna. Questo marchio, simbolo della luna e del “cerchio della vita”, non è concepito solo come un’etichetta commerciale, ma come un segno di riconoscimento per i consumatori che ricercano qualità e responsabilità ambientale nel vino che scelgono di acquistare.

Presentazione ufficiale del disciplinare

Il progetto sarà presentato il 13 settembre a Cozzuolo di Vittorio Veneto, in un evento al quale parteciperanno figure significative del mondo vitivinicolo e della politica locale. Tra gli ospiti vi saranno nomi di spicco come Floriano Zambon e Mario Conte, a dimostrazione dell’importanza che questa iniziativa riveste non solo per la viticoltura veneta, ma anche per la cultura del vino italiano nel suo complesso.

I benefici della vendemmia notturna

Aspetti tecnici e vantaggi ambientali

La vendemmia al chiaro di luna non è solo una strategia romantica, ma un approccio scientifico alla raccolta delle uve. Secondo Dei Tos, il processo di raccolta notturna offre vantaggi significativi: la vite reagisce agli sbalzi termici, consentendo che gli acini si gonfino durante il giorno per poi ritirarsi nella frescura notturna. Questo comportamento favorisce una maggiore concentrazione dei sapori, rendendo l’uva più resistente e di qualità superiore. Ciò non solo migliora il gusto finale del vino, ma impatta anche sull’impatto ambientale.

Risparmio energetico e riduzione dell’uso di antiossidanti

Un aspetto chiave del disciplinare prevede anche il risparmio energetico: le celle frigorifere possono essere mantenute a temperature ottimali grazie alla frescura naturale delle notti estive, riducendo il consumo energetico. Inoltre, grazie alla salute migliore delle uve raccolte, si riduce la necessità di utilizzare antiossidanti, contribuendo a un prodotto finale più puro e naturale.

Il disciplinare, elaborato in collaborazione con esperti agronomi e associazioni di categoria come Coldiretti Veneto, si propone quindi come una ricetta per un futuro sostenibile della viticoltura, che può essere adottato da aziende vitivinicole di ogni dimensione e provenienza, rendendo la vendemmia notturna un modello replicabile oltre i confini veneti.

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